Edipo (adolescente-Edipo, paradigma di un “adolescente tramontato”) tramava nel corso della giornata come riuscire a rifugiarsi nel lettone della mamma, invitando il papà a trasferirsi nel suo lettino, celebrando il notturno trionfo di propositi di appartenenza esclusiva. Narciso punta ad andare a giocare con gli altri bambini, avendo un profondo bisogno di relazionarsi con loro, ha bisogno di diventare al più presto famoso e importante; di avere molti amici, molti inviti, spesso anche molte fidanzate o fidanzati.
Narciso riesce a stabilire precocemente delle relazioni di amicizia con altri bambini e chiede alla mamma di portarli a casa, per continuare a giocare e, se fosse possibile, anche per dormire. Ha una “competenza sociale” innata, è abile nel sottoscrivere parti e relazioni di coppia e di gruppo. Essere noto nella propria scuola, salutato da tanti altri bambini, invitato ai compleanni e alle feste dei compagni, benvoluto dalle altre mamme e premiato dalle maestre è proprio ciò che serve a Narciso per crescere bene. Non potrebbe farlo nell’isolamento sociale, avvinto alla mamma, giocatore solitario nella sua cameretta senza nessun pubblico. Il paradosso di Narciso consiste nell’avere un grande bisogno dell’altro. Ha bisogno di uno specchio sociale che confermi la sua unicità, il suo valore e la sua utilità sociale. Lo specchio di Narciso è lo sguardo dell’altro, il suo bisogno di giocare con lui, la disponibilità a stare sempre assieme. Narciso è molto contento quando ha successo sociale: l’amore e la devozione della mamma e del papà li dà per scontati.