Introduzione
L’utilizzo del web ha influito sulle interazioni sociali ma anche sull’uso di servizi di consumo: sempre più spesso le persone utilizzano Internet anche semplicemente per fare una spesa o per cercare una ricetta, fino ad arrivare ad ordinare pasti da consumare a domicilio.
È evidente come il web sia ormai diventato il fulcro nei processi di marketing ma anche di servizi alla persona quale, per appunto, l’ordinazione di pasti online. È proprio di questo che si occupa Just Eat.
Aspetto storico/sociologico
Just Eat fu fondata in Danimarca nel 2000 da Jesper Buch e prese avvio l’anno successivo. Dal 2006 venne lanciato Just Eat UK. A partire dal 2011, la società iniziò ad essere attiva anche nel mercato italiano, tramite la controllata Just Eat Italy s.r.l., che nel 2016 acquisì ed inglobò i marchi HelloFood Italia e PizzaBo[1]. Ad oggi opera in tredici nazioni diverse.
Just Eat è una food community molto semplice da usare: basta avere un dispositivo con connessione internet e il gioco è fatto. Per usufruire del servizio è necessario crearsi nel sito o con la app (attraverso lo smartphone o il tablet) un account, indicando i dati personali corredati dell’indirizzo del domicilio dove si vuol far arrivare il pasto; automaticamente si potranno conoscere tutti i ristoranti della zona che usufruiscono del servizio consegne offerto da just eat. All’interno del proprio account è possibile filtrare i tipi di cucina desiderati; dopo aver scelto i piatti e le bevande, si procede con l’ordine, avendo anche la possibilità di comunicare le proprie allergie o intolleranze, per le quali è possibile effettuare un doppio controllo chiamando direttamente il ristorante oppure il servizio clienti. Il pagamento può avvenire sia al momento dell’ordine, utilizzando tutti i metodi più usati con i circuiti della carta di credito o pay pal, sia al momento della consegna, in contanti o con assegno. Attraverso il profilo online, si può anche controllare l’ora esatta in cui l’ordine verrà recapitato.
[1] Salvioli Luca, Cibo a domicilio, just eat compra Pizzabo: «in Italia mercato da 2 miliardi», ilsole24ore, 5/02/2016.
Aspetto psicologico/patologico
Sicuramente uno degli aspetti positivi di questo servizio è la comodità che offre: le circostanze per utilizzarlo possono essere le più varie, ad esempio, quando si è in ritardo con il pasto, quando si vuole mangiare con gli amici senza dover per forza uscire o cucinare in casa, oppure semplicemente nel momento in cui una persona non ha voglia di uscire da solo e ordina online il pasto da consumare a domicilio. Proprio quest’ultimo può essere considerato, a parer mio, un punto critico: il rischio è che tale servizio possa creare situazioni di ancora maggiore isolamento in quanto è possibile che una persona usi questo metodo per limitare le relazioni e restare nella propria solitudine. Allo stesso tempo usare just eat in compagnia di amici può essere motivo di relazioni e, quindi, a livello psicologico, può essere un buon mezzo per coltivare amicizie e relazioni utili per scoprire l’alterità e, quindi, se stessi attraverso l’incontro con l’altro.
Aspetto educativo
Come abbiamo visto in classe, avere la capacità di osservare con occhio critico (qui inteso come una visione che sappia vedere punti critici e punti di forza) e, quindi, effettuare il Riconoscimento di questo servizio, chiama in causa la Responsabilità, ossia, fare la parte che ci spetta per permettere all’altro di fare la sua nel migliore dei modi. Ciò che just eat offre, quindi, è positivo nel momento in cui riconosco come poterlo sfruttare nella sua interezza, per farmi del bene. La capacità di essere Riflessivi nei confronti di questo servizio sta nel fatto di essere in grado di capire quando e, soprattutto, come utilizzare just eat, in modo tale da non condizionare le relazioni o ricadere negli aspetti problematici. Da questa modalità di essere riflessivi si deve approdare alla Ricapacitazione intesa, in questo caso, come l’abilità di creare delle nuove capacità attraverso l’utilizzo dell’offerta stessa. Ciò significa saper usare il servizio senza perderne il controllo, ma usandolo come mezzo di miglioramento del benessere personale. In questo senso è necessario imparare ad utilizzare il fenomeno nel migliore dei modi. Compito dell’educatore sarà, quindi, conoscere e promuovere il funzionamento di just eat tenendo, però, sotto controllo le possibili implicazioni che potrebbero scaturire, soprattutto a livello relazionale.
Conclusioni
Di certo Just Eat non si può annoverare tra le applicazioni che implicano un uso errato del web; può essere vissuto come mezzo di incremento del benessere personale purché non se ne perda il controllo e non diventi uno strumento di isolamento e di annullamento delle capacità personali.