Il “like” nasce all’interno del Social Network Facebook come sistema per esprimere il proprio gradimento nei confronti di un’immagine, video, commento, stato o contenuto condiviso. Questa funzione viene introdotta per la prima volta il 21 Aprile 2010 (dopo ben 6 anni di sopravvivenza del sito senza di essa) e l’esempio di Facebook viene ben presto seguito da altri social, tra cui Youtube, che rimpiazza il vecchio sistema di valutazione “a stellette” con uno a Like e Dislike (tasto che permette di esprimere invece il non gradimento). Sistemi simili sono presenti, e sempre più diffusi, anche su altri social come Instagram (nella forma di cuore) e Twitter.
La funzione del “Like” rappresenta ormai il motore dei Social Network in quanto ha dato vita ad una vera e propria “corsa ai like”, in cui più “mi piace” si guadagnano con un post, più si è considerati popolari. Questo aspetto, creando aspettative e desiderio di feedback positivi, porta spesso a mettere in mostra lati di sé non veritieri, che aiutano a crearsi attorno una vera e propria realtà virtuale dove si fa di tutto per apparire sempre perfetti e pieni di interessi, ma anche interessanti sul piano personale e, cosa non meno importante, alternativi (anche se ciò comporta più un avvicinamento poco originale alle mode del momento). Si risulta dunque omologati a quanto la società richiede oggi per essere considerati “felici”.
Ma questo tipo di felicità è reale?
“IL LATO OSCURO DEI SOCIAL”:
https://www.youtube.com/watch?v=nJkgtK8GiDU
È inoltre importante considerare che, vista la possibilità di rendere visibile un proprio post o una propria foto a un gran numero di persone, diventa essenziale avere a propria disposizione una moltitudine di Likes. Dal momento che in bacheca ognuno può visualizzare i contenuti ai quali i suoi amici hanno messo “mi piace”, un post con molti likes sarà maggiormente visibile. Questo sistema è sfruttato ad esempio anche da politici e figure dello spettacolo quali attori e cantanti, che per raggiungere più notorietà sono disposti letteralmente a comprare i “mi piace”, favorendo lo sviluppo di un vero e proprio mercato di likes, che di conseguenza porta un ingente guadagno alle aziende diminuendo i costi di marketing.
Seguendo lo sviluppo di quest’ultimo argomento poco conosciuto in particolare dai giovani, allego il seguente link:
CORRIERE DELLA SERA, COMMERCIO DEI LIKE:
BIBLIOGRAFIA
– Luca Conti e Cristiano Carriero, Facebook Marketing, comunicare e vendere con il social network n.1, Hoepli, 2014
– Giuseppe Riva, Psicologia dei nuovi media, Il Mulino (III edizione), 2012
– Geert Lovink, Ossessioni collettive, critica dei social media, Università Bocconi Editore, 2012
– Vincenzo Cosenza, Social Media ROI, Apogeo Editore
– Pier Cesare Rivoltella, Screen Generation, Gli adolescenti e le prospettive dell’educazione nell’età dei media digitali, Vita e Pensiero Editore, 2006
ARTICOLO
– Da il Corriere della Sera, sezione Home, attualità, 30 marzo 2016: Narcisismo da social network, quando la vanità sfiora la malattia, di Candida Morvillo, basato sulle parole dello psichiatra (ANSA) Paolo Crepet.
Sito per Articolo : www.iodonna.it/attualita/2016/03/30/sui-social-network-diventiamo-tutti-un-po-narcisi-qualcuno-anche-patologico/?refresh_ce-cp
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