Introduzione

L’influencer è un utente con migliaia (se non milioni) di followers nei vari social network, con una spiccata capacità di influenzare le opinioni, abitudini o i comportamenti di chi lo segue. È una persona che riceve consensi e viene acclamata dal pubblico. Può essere uno youtuber, un blogger, un instagramer… Ogni influencer ha un ambito di riferimento, in cui viene considerato un esperto e promuove i prodotti delle aziende recitando il ruolo del cliente soddisfatto, creando così un passaparola tra i consumatori.

Aspetto storico/sociologico

Attorno al 2004, con l’evoluzione delle piattaforme social, l’industria iniziò a cambiare e ad adattarsi per continuare a raggiungere i consumatori attraverso i canali più adatti, così iniziarono ad inviare ai blogger prodotti da recensire e a coinvolgerli in incontri informali con i manager per avere un confronto diretto sui prodotti. “L’Economist” nel 2016, ha provato a fare una stima del valore di un singolo post sui diversi social network. Il social meno remunerativo risulta essere Twitter: qui si va da un minimo di 2000 dollari per un tweet “sponsorizzato”, postato da utenti con fino a 500mila follower, a un massimo di 60mila per chi ha più di 7 milioni di follower. I ricavi su Instagram e Snapchat, due social considerati regno per eccellenza degli influencer: oscillano tra i 5 mila dollari per chi ha un massimo di 500mila follower e gli oltre 150 mila dollari per chi supera i 7 milioni di follower. Il canale più remunerativo in assoluto, però, sembra essere YouTube: qui bastano appena 500mila follower per guadagnare più di 12mila dollari con un post e ottenere oltre 300 milioni se si hanno più di 7 milioni di follower.

Aspetto psicologico/patologico

Le aziende creano un rapporto di collaborazione con gli influencer: vendono di più e stabiliscono un collegamento diretto con i consumatori, gli influencer fortificano la loro posizione diventando una figura sempre più autorevole e i clienti sono felici di aver acquistato un prodotto utilizzato e consigliato da un loro “beniamino”. Fare l’influencer porta molte soddisfazioni derivate soprattutto dall’aumento della popolarità, però spesso dietro la figura dell’influencer si nasconde una persona insicura, che trova nel rapporto con gli altri attraverso i social e nel loro successo visibile da cuori e like, una certa fiducia in se stessi e se i loro post non ricevono adeguati riconoscimenti subentrano stati di ansia e frustrazione. La loro percezione di sé è determinata dal gradimento manifestato dagli altri e questo provoca conseguenze sul loro stato psico-fisico.

Aspetto educativo

Ogni influencer deve essere consapevole della grande esposizione al giudizio altrui e dell’elevata probabilità di ricevere commenti negativi che riguardano non solo la propria persona, ma anche i propri amici e familiari. Si possono ricevere offese, minacce e si può essere soggetti a cyberbullismo. Chi decide di intraprendere questa professione deve saper come difendersi dagli haters, i  “leoni da tastiera”, avere una personalità forte per affrontare i giudizi negativi e non rischiare di cadere in depressione o altri disturbi psicologici. Parlare con i propri familiari, amici o talvolta anche con esperti del settore, senza tenere dentro di sé lo stato di malessere per prevenire disturbi gravi e tornare in uno stato di benessere psico-fisico.

Conclusioni

In conclusione possiamo dire che i vantaggi del marketing svolto dagli influencer sono molti, in quanto i consumatori si sentono più sicuri ad accettare il consiglio di un “amico” piuttosto che di una semplice e vuota pubblicità televisiva. Però il tempo degli influencer è relativamente breve, rimangono importanti finchè la loro voce si fa sentire e si tengono al passo con i tempi. Bisogna essere consapevoli dei rischi di questo lavoro, ma riconoscerne anche le molteplici conseguenze lucrative e di popolarità.