Introduzione

Ormai da molti anni i social sono diventati una parte integrante della nostra vita quotidiana: siamo sempre connessi e tramite essi decidiamo di condividere con i nostri contatti i momenti che viviamo.
È noto come alcuni siti siano il metodo più efficacie per la trasmissione di mode e tendenze che finiscono per influenzare milioni di spettatori. Tra le tante mode che spopolano ci sono le challenges, ossia delle “sfide” di vario genere in cui chi aderisce deve sottoporsi a una prova. Negli ultimi mesi ha spopolato in social come Facebook e Instagram la “Ten Years Challenge”, che ha visto protagonisti milioni di persone che hanno deciso di cimentarsi in questa prova.

Aspetto storico/sociologico

La Ten Years Challenge consiste nel pubblicare una foto datata, appunto di dieci anni prima, e confrontarla con una recente andando a mostrare prima di tutto i cambiamenti fisici, ma ci si poteva allargare andando a descrivere nella descrizione della foto tutti i cambiamenti che sono avvenuti nel corso del decennio.

La sfida è nata negli Stati Uniti per puro divertimento, quando il meteorologo Damon Lane ha sfidato i suoi colleghi a pubblicare una foto per mostrare gli effetti del tempo sulla propria pelle. Ben presto però il semplice gioco è diventato un movimento virale e mondiale tanto che:

  • Sono stati creati centinaia di nuovi hashtag, trai più gettonati #TenYearsAgo, #2009vs2019
  • Il tag #10YearsChallenge è stato utilizzato in oltre 1,8 milioni di post
  • La sfida è stata accolta da più di 2 milioni di persone

Aspetto psicologico/patologico

La sfida è stata condivisa da moltissime persone, sia comuni che di spettacolo, politica… molti dei partecipanti però non si sono limitati solo a mostrare e descrivere i cambiamenti fisici subiti, ma anche i progressi, miglioramenti e difficoltà avute nell’arco del tempo.

Ma vi è del narcisismo dietro a questo condividere vecchie foto e fare confronti con quelle più recenti? Per certi aspetti la logica utilizzata è la stessa, auto-confermativa e auto-referenziale, che c’è nel quotidiano live stream di contenuti. Come per un normale aggiornamento di stato, si cerca l’approvazione e il supporto, facendo confronti di come è cambiato il positivo, e inconsciamente o meno, non si fa altro che ricercare gratificazione e riconoscimento dalle proprie cerchie.

Aspetto educativo

È emerso più volte come questa condivisione, a prima vista innocua, possa portare a fenomeni di cyber bullismo. È per questo che ci si trova a dover fare due precisazioni: la prima è indirizzata a coloro che si scagliano contro chi ha deciso di pubblicare la propria foto, e in questo caso deve essere fatta una sensibilizzazione al bullismo in rete, mettendo a conoscenza dei rischi di tale comportamento e una rieducazione. La seconda è una sensibilizzazione per coloro che pubblicano il cambiamento: bisogna prima far capire i rischi e le conseguenze della condivisione, ma bisogna aiutare anche a scoprire il motivo che spinge a ricercare l’approvazione e l’appagamento che viene scaturito dalla reazione della community social alla pubblicazione della nostra foto.  

Conclusioni

I social sono ormai diventati il canale di trasmissione migliore per la diffusione di mode e tendenze di qualsiasi tipo. Tra queste infinite opportunità, la Ten Years Challenge ha conquistato milioni di persone di qualsiasi stato sociale, età e paese. Tutti avevano l’obiettivo comune e sentivano il bisogno di mostrare ai seguaci i cambiamenti positivi avvenuti nel decennio e come gli anni abbiano cambiato la propria persona. Come per tutte le attività pubbliche sono presenti vari rischi e conseguenze, che devono essere ben conosciute dagli utenti online che decidono di esporsi ma anche dalle persone che vanno a criticare il fenomeno, orientando quindi ad un agire riflessivo.