Pepi bath – quando l’igiene diventa app

Introduzione

Al giorno d’oggi i bambini sono sempre più attaccati alla tecnologia ma le problematiche relative all’igiene personale sono le stesse da sempre: il bambino non vuole farsi il bagno, tagliarsi le unghie, pettinarsi i capelli o lavarsi i denti. Se fino ad una ventina di anni fa i genitori dovevano ingegnarsi con giochi casalinghi o trucchetti per far mantenere al bambino un’igiene personale adeguata, oggi viene incontro la tecnologia che, attraverso le app, aiuta i genitori a inserire il bambino nella dinamica della pulizia personale.

Aspetto storico/sociologico

Pepi bath è un’app sviluppata da Pepi play, uscita ad Ottobre 2013, disponibile su IOS e Android. L’Applicazione è composta in quattro scenari e da la possibilità di scegliere se impersonare il bambino o la bambina. I quattro scenari sono: il lavandino, il wc, la vasca da bagno e la lavatrice. In ogni area il bambino può utilizzare ed approcciarsi a vari oggetti. Nel marzo 2015, a seguito del grande riscontro della prima, specifica per la fascia 3-5 anni, è stata lanciata anche la seconda versione dell’applicazione, per i bambini dal 5 agli 8 anni, in cui ci si deve prendere cura di un animaletto.

Pepi bath viene usata dai bambini per iniziare ad approcciarsi all’igiene personale e all’utilizzo dei vari oggetti presenti all’interno del bagno.

Essa è nata negli ultimi anni ma antecedentemente erano già presenti app per la pulizia dei denti.  

Aspetto psicologico/patologico

Il bambino può interagire con il gioco muovendosi liberamente all’interno dei vari scenari, questo porta ad una realizzazione della propria indipendenza e alla conoscenza del proprio corpo. Nella prima versione il bambino si prende cura di sè mentre nella seconda versione il bambino si prende cura di un animale, facendo un salto in più dal prendersi cura di sè al prendersi cura dell’altro.

Prima dell’avvento delle app per l’igiene personale, i genitori utilizzavano dei giochi per insegnare al bambino come lavarsi. Tali giochi erano anche un modo per relazionarsi fra adulto e bambino. Ora, attraverso la tecnologia, il bambino non ha più la dimensione relazionale con una persona in carne ed ossa. Anche la componente tattica e manuale relativa ai giochi come il disegno o il gioco delle mele viene meno perchè, se prima il bambino doveva, con lo spazzolino, lavare la buccia della mela, ora deve solo trascinare il dito da destra a sinistra sullo schermo; questo movimento però non è quello utilizzato per lavarsi i denti.

Aspetto educativo

L’applicazione non presenta gravi problemi psicologici, anzi è un aiuto che la tecnologia dà ai genitori. Tuttavia i genitori stessi potrebbero riscontrare una perdita di contatto da parte del bambino e quindi sarebbe consigliabile ritornare all’utilizzo dei giochi casalinghi o quanto meno alternare qualche momento di utilizzo dell’app e lo stesso gioco ma in versione manuale.

Conclusioni

In ultima analisi non è quindi negativo l’utilizzo di quest’app, che aiuta all’approccio dell’igiene personale mediando ai capricci che avvengono all’interno del bagno. Importante è non esserne completamente assorbiti e mantenere comunque una relazione con i giochi casalinghi e con il riscontro nella realtà, questo, data l’età dei bambini, deve essere monitorato dall’adulto.