Le stanze di perversione virtuali

Introduzione

Recentemente, durante il programma televisivo “Le Iene”, è stato portato alla luce quello che è considerato uno dei fenomeni più pericolosi del web.

Un incrocio tra il revenge porn (postare foto erotiche senza consenso dopo una rottura o un rifiuto) e lo stalking: si tratta delle “stanze di perversione virtuali”, ossia dei siti web dove vengono caricate foto normalissime (non spinte o a carattere sessuale) di ragazze sia minorenni che maggiorenni, prese tramite i social e diffuse, appunto, senza il consenso dei soggetti rappresentati e con lo scopo di soddisfare le perversioni sessuali di chi visita questi siti.

Aspetto storico/sociologico

Diffusi da ormai una decina di anni, questi siti, italiani e stranieri, ricevono sempre più visite, adesioni e commenti fino ad arrivare a numeri di nove cifre.

Il sistema di queste stanze virtuali prevede che le immagini, pubblicate in serie per ogni ragazza, vengano cancellate dopo 24 ore; tuttavia il timer ha una funziona limitata perché gli utenti possono tranquillamente salvare i contenuti acquisendo la schermata della pagina, rendendo così il limite ininfluente.

Le foto scatenano commenti da censura da parte dei ragazzi che possono chattare tra di loro e raccontarsi le loro fantasie pubblicando i loro commenti direttamente sopra l’immagine e quindi rendendoli visibili a chiunque guardi la stessa foto.

Inoltre esiste la pratica del “tributo” che consiste nel masturbarsi sopra ad una determinata immagine, fotografare e condividere il risultato; come spiega la dottoressa Laura Lamponi, «L’immagine simbolica dello sperma su queste ragazze credo sia la necessità che certe persone hanno di affermarsi, quando non hanno altri mezzi».

Aspetto psicologico/patologico

L’aspetto più problematico di questi forum non è tanto la presa in giro, l’offesa, o la denigrazione, ma la totale mancanza della privacy delle ragazze che compaiono nelle varie pagine.

La maggior parte delle volte, chi posta le foto di una determinata ragazza è un conoscente, un collega, che vuole soddisfare le proprie fantasie e vuole che gli altri lo sostengano; la pubblicazione può derivare, come già detto, da una vendetta personale.

Il fatto che chi posta conosca il soggetto è ciò che rende questi siti così pericolosi in quando gli stessi forniscono numeri di telefono, account dei social e spesso anche la residenza.

Dalla schifosa ma innocua masturbazione quindi si rischia di sfociare, attraverso lo stalking, nella messa in pratica delle fantasie erotiche descritte nei commenti che non di rado propongono anche stupri di gruppo.

Come detto all’inizio parliamo di ragazze sia maggiorenni che minorenni, ma a volte vengono coinvolte anche sorelline, amiche e addirittura mamme.

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Aspetto educativo

Inutile dire che non è possibile eliminare questi siti, poichè verrebbero ricreati e riaperti; quindi l’intervento educativo si basa su ciò che si può fare con i ragazzi stessi.

Bisogna far capire ai ragazzi che visitano questi forum e commentano le foto, che questo può nuocere alla salute sia fisica che mentale delle ragazze riprese nelle immagini; sono tanti, infatti, i casi di ragazze che, dopo aver scoperto di essere tra le varie pagine, hanno deciso di smettere di uscire di casa per paura di essere seguite o aspettate sotto casa come i ragazzi dicono di voler fare nei commenti.

Nel servizio televisivo delle Iene chi ci racconta questo mondo e spiega all’inviato come funziona è un ragazzo che utilizzava egli stesso le stanze virtuali, fino a quando una ragazza, a causa dei loro commenti e delle loro minacce, si è tolta la vita.

“Ora capisco cosa vuol dire avere le mani sporche di sangue, mi sento in parte responsabile”, afferma; ed è questo che tutti i ragazzi dovrebbero capire, si rischia di diventare responsabili di qualcosa di terribile ed irriparabile.

Per quanto riguarda le ragazze bisognerebbe puntare sulla privacy che al giorno d’oggi però, è assente, e se c’è è inutile.

Quindi l’unico modo per “aiutarsi” tra vittime è controllare i siti e spargere la voce, avvertire soprattutto i soggetti che presentano più visite ed i commenti più violenti e assolutamente non fare finta di niente.

Conclusioni

Oggigiorno la privacy è nulla, in quanto le nostre foto possono essere prese e diffuse da chiunque, se ne abbiamo pubblicate sui social.

«Qui ciò che attiva l’eccitazione dell’uomo è la possibilità di aggredire la donna, o di umiliare la vittima», l’importante è che questa possibilità non diventi reale e quindi fisica attraverso lo stalking.