Come una foto postata su Instagram può cambiarti la vita

INTRODUZIONE
Rapporto tra i giovani e le nuove tecnologie

In questa voce voglio introdurre un argomento molto diffuso nel modo dei giovano ma che alle volte viene interpretato male.
Negli ultimi anni l’uso dello smartphone è molto frequente e per questo tutti lo abbiamo in tasca, cominciando dai genitori e dagli insegnanti fino ad arrivare agli stessi ragazzi.
Molte volte viene considerato uno strumento straordinari perché rende la comunicazione molto più veloce rispetto a prima, ma molte volte questo tipo di tecnologia è considerata pericolosa; infatti il ruolo dei social media è sempre più fondamentale nella vita quotidiana di noi stessi.
Non ci rendiamo conto che non c’è più comunicazione face to face con il proprio vicino ma solo con il proprio dispositivo mobile, per questo la nostra vita viene considerata sempre connessa.
Ma oggi mi voglio concentrare maggiormente su i social network ma in particolare su Instagram.

Aspetto storico-sociologico
Come nasce

Ma com’è nato Instagram?
I fondatori di Instagram sono Kevin Systrom e Mike Krieger
Tutto inizia con un viaggio fatto in Italia di Kevin Systrom durante il suo terzo anno di università.
Grazie a queste foto scattate durante quei mesi è stato ideato il social che ha esordito nell’ottobre del 2010.
Per questo motivo Instagram nasce come piattaforma dedicata agli amanti della fotografia che vogliono esprimere il loro stato d’animo con un’immagine o vogliono condividere l’ultima foto scattata, ma negli anni la piattaforma è cambiata ma la missione è rimasta identica.

Aspetto Psicologico e Aspetto Problematico
L’influenza di questo social nella persona e quali problemi può causare

-> Aspetto Psicologico:

Una ricerca ha scoperto quali sono le ragioni principali che spingono le persone a utilizzare Instagram o comunque di condividere costantemente video e foto in un social.
Grazie a questa ricerca vengono identificati quattro motivi principali:

1) Sorveglianza\conoscenza degli altri: quindi puoi curiosare quello che gli altri condividono.

2) Documentazione: viene utilizzato come un rappresentante della vita della persona e quindi con il pubblicare le proprie foto fornisce informazioni al mondo che li circonda.

3) Tranquillità: consiste nel migliorare lo status sociale di una persona non avendo più un’integrazione face to face con il mondo esterno quindi avviene una maggiore tranquillità nell’auto-promuoversi.

4) Creatività: l’utilizzo di questo social riguarda lo sviluppo o le abilità nella modificazione delle proprie fotografie.

Secondo i ricercatori l’utilizzo di Instagram viene dato anche dalla presenza di un tratto narcisistico della persona attraverso il controllo del modo in cui ci presentiamo agli altri, infatti i narcisisti postano e manipolano le loro foto per apparire in un determinato modo.

-> Aspetto Problematico:

Da un’indagine della United Kingdom’s Royal Society for Public Health , Instagram viene considerato anche il peggior social network per la salute mentale e il benessere della persona.
Nel 2017 questa indagine scopre che la piattaforma fotografica ha ottenuto un punteggio buono per l’auto-espressione ma viene associato anche un livello di ansia, depressione, bullismo e FOMO (Fear of missing out) ovvero la paura di essere tagliato fuori, molto alto.
Per questo motivo un’intervistata risponde con un’affermazione che fa pensare:

“Instagram fa sì che le ragazze e le donne si sentano come se il loro corpo non fosse abbastanza buono, in quanto le persone aggiungono filtri e modificano le loro immagini per farle sembrare perfette”.

Infatti questo potrebbe spiegare perché Instagram ha ricevuto punteggi peggiori.

Abbozzo di intervento educativo
Cercare un modo per aiutare

Possiamo interpretare le sfide educative come delle scelte dell’adulto (ovvero la consapevolezza) di darsi delle regole o meno, regole che gestiscono i tempi e gli spazi che vengono utilizzati i dispositivi mobili all’interno della famiglia o comunque nell’intimità, regole che devono essere rispettate sia da se stessi in primis e poi dagli altro (per esempio i figli).
Quindi per sfida educativa non intendiamo solo la sicurezza in internet ma anche una protezione dai e nei social media.

Conclusioni

Gli adulti dovrebbero partire da queste prospettive e dovrebbero insegnare che internet e i social possono essere sia una fonte di isolamento o di separazione relazionale ma anche un opportunità per imparare insieme, cioè sfruttare le capacità tecniche (del figlio) e interagirle con la capacità di riflessione, di elaborazione e di prospettiva che avviene tramite l’età (del adulto).
La sfida più difficile della generazione di oggi sta nel fatto di controllare i propri figli e darli delle regole concrete e fondate, ma è impossibile che oggi un ragazzo stia lontano dalla tecnologia e impedirgli di comunicare con il modo.
Possiamo concludere dicendo che la forma di tutela che possiamo adottare è il dare l’esempio all’altro e di non farlo mai svanire.