Introduzione

Il termine “messaggio subliminale” è un termine sviluppatosi nel linguaggio pubblicitario e comunicativo a partire
dagli anni 50 del ‘900. In psicologia, quest’ultimo, si riferisce ad un’informazione che il cervello di una persona
assimila a livello inconscio, tramite la vista di numerosi fotogrammi.
Il messaggio viene trasmesso attraverso scritte, suoni o immagini che trattano un qualsiasi argomento che nasconde al
suo interno, come in un codice cifrato, ulteriori frasi o immagini avulse dal contesto iniziale che rimarrebbero, però,
inconsapevolmente nella memoria dell'osservatore.

Aspetto storico/sociologico

Si iniziò a parlare di “messaggi subliminali” nella seconda metà del ‘900, precisamente nel 1957 grazie a James Vicary, un ricercatore e studioso, divenuto famoso per l’esperimento che determinò l’inizio di questa sotto-categoria pubblicitaria.
Ma perché parliamo di pubblicità?
Ogni singolo fotogramma mostrato determina la causa prima di un innalzamento dei consumi di un determinato prodotto, mostrato ripetute volte alla velocità di un millesimo di secondo. Durante il suo esperimento, Vicary, mostrò numerose volte le scritte “bevi Coca-Cola” e “Mangia popcorn”, tramite fotogrammi che interrompevano momentaneamente il film sottoposto, determinando, a fine della visione, un aumento effettivo dei consumi dei prodotti in questione.

Aspetto psicologico/patologico

I messaggi subliminali raggiungono il nostro cervello attraverso la “porta sul retro”, agendo sul nostro inconscio,
senza passare per la coscienza. Ma se qualcuno può controllare la nostra psiche, imponendoci di mangiare dei
popcorn, cos’altro sarebbe in grado di fare? Quanti dei prodotti che ogni giorno compriamo sono realmente frutto del
nostro volere?
Nell’ultimo decennio, tra i più potenti mezzi di comunicazione e commercio diffusi, i social network rivestono un
ruolo importante e hanno una grande influenza sui giovani d’oggi, tanto da aver reso possibile la nascita di una nuova
professione: l’influencer. Quest’ultima si basa sulla capacità indiretta di vendita di un determinato prodotto tramite la
sola influenza che, tali figure, hanno su quelli che oggi vengono chiamati “followers”. Questo nuovo metodo differisce
da quello scoperto da Vicary ovvero: rinunciando all’utilizzo di numerosi fotogrammi pone le proprie basi sulla
costante presenza di uno specifico oggetto (quello che si vuole vendere) ricevuto, comunque, dall’osservatore in modo
inconscio. Ad esempio: in delle semplici foto o video (“post”) rappresentanti la quotidianità di una persona, come una
banale giornata in spiaggia con gli amici o una innocua cena con parenti, la continua presenza di articoli, scritte o
marchi manipolano l’inconscio dell’osservatore, trasformando una semplice “crema Nivea” in una cosa essenziale, ed
aumentando così, la vendita del prodotto stesso.
Ma solo gli adolescenti sono soggetti a manipolazioni derivanti da messaggi sublimali?
La maggior parte di essi vengono inseriti in cartoni animati e lungometraggi dedicati ad un pubblico di bambini.
Coincidenze? Influenzare una mente non ancora sviluppata può provocare danni irrimediabili, portando alla perdita
più totale dell’autocoscienza.

Aspetto educativo

Non è dunque un problema da sottovalutare: lasciarsi influenzare dall’innocenza di una principessa seguita da 7 nani,
senza rendersi conto che invece di istruire, trasmette un messaggio che distrugge ogni istruzione. O sentirsi dire, con la
tenerezza di un bambino “Voglio diventare forte come un leone!” quando, per anni, il re dei leoni è stato un esempio
da evitare! E mille altri eroi e creature fantastiche, che ogni piccolo sogna di diventare, che affollano la mente dei
nostri futuri avvocati e banchieri, che cambia il loro modo di vedere le cose e pone le basi per il loro futuro. Un futuro
ormai condizionato e manipolato da un semplice mezzo di comunicazione che, nell’età adolescenziale, diventa uno
strumento di cui non si può fare a meno, che aiuta nella crescita e nelle importanti decisioni. Scelte, però, determinate
da banali “Instagram stories” e modelli di riferimento che mostrano solo la parte bella della propria vita, invogliando
così i ragazzi a voler diventare come loro e a comprare i prodotti che giornalmente usano.

Conclusioni

È un fenomeno che non può essere fermato o eliminato, ma monitorato perché i danni che può provocare sono
pericolosi e irreversibili. Dato, però, l’avanzamento dei mezzi tecnologici e pubblicitari, sta diventando sempre più
complesso il riconoscimento e il controllo di tal fenomeno. Essendo un atto inconscio, risulta difficile categorizzare le
varie informazioni che ci vengono trasmesse, riuscendo a distinguere quelle corrette da quelle subliminali. Dunque, è
necessario educare alla consapevolezza di tal problema, aumentando la sensibilità e monitorando l’uso di mezzi
tecnologici, soprattutto in età adolescenziale.