Introduzione
ASKfm (o Ask.fm/ask) è un servizio di rete sociale creato il 16 Giugno 2010 da Ilja e Mark Terebin. ASKfm è l’acronimo di “ask for me”, infatti il servizio è basato su un’interazione domanda-risposta. Ciò che rende Ask molto attraente è la possibilità di seguire i propri amici e fare domande totalmente in anonimo; le domande non possono superare i 300 caratteri. Quando si risponde ad una domanda, la risposta diventa visibile sulla bacheca del proprio profilo e gli altri utenti hanno la possibilità di cliccarci “mi piace”. Per poter fare domande è necessaria l’iscrizione al sito, la quale è permessa dai 13 anni in su.
Aspetto storico/sociologico
Ask.fm viene ideato in Lettonia nel 2010 e in poco tempo è diventato uno dei siti più ricercati del web; tre anni dopo il sito conta più di 60 milioni di utenti registrati, di cui 13,2 milioni lo frequentano quotidianamente.
Nel 2013 arriva all’interno dell’App Store l’applicazione ufficiale del sito.
Nell’agosto 2014, il gruppo IAC (InterActiveCorp), ha annunciato l’acquisto di Ask.fm, la sua integrazione con Ask.com e il suo cambio di staff, con la dichiarata intenzione di eliminarvi le situazioni di cyberbullismo createsi in precedenza.
Nel 2015, secondo Alexa, i paesi con più utenti registrati sul sito, in ordine decrescente, sono: Stati Uniti, Russia, Messico; Giappone, Italia.
Aspetto psicologico/patologico
Come prima cosa, Ask.fm permette all’adolescente di soddisfare il bisogno di avere un’identità attraverso la creazione del suo profilo personale. Il ragazzo costruisce la sua identità prestando particolare attenzione a quali foto di sé postare e al come rispondere alle domande, per risaltare rispettivamente il suo aspetto fisico e il suo carattere. L’individuo basa la propria autostima su ciò che arriva dall’ambiente in cui vive in termini di riconoscimento e ammirazione. Il social, in quanto ambiente frequentato dall’adolescente, permette il soddisfacimento di questi bisogni attraverso le domande ricevute e ai i mi piace di amici alle risposte date. Il problema è che, in genere, l’adolescente soddisfa questi suoi bisogni senza esserne consapevole, ciò crea il rischio che il ragazzo avverta solo una mancanza di senso che cercherà di riempire furiosamente e in qualsiasi modo.
Come sappiamo, l’attrazione di Ask.fm è la possibilità di fare domande anonime, perché questo permette di chiedere a chiunque qualsiasi cosa. Per esempio, molte ragazze coperte dall’anonimo chiedono a ragazzi “popolari” quanto questi le considerino attraenti da uno a dieci, oppure chiedono dove andranno il sabato sera, con il fine di andare nello stesso luogo per vederli, cose che non chiederebbero se fosse presente la loro identità. Questo ci permette di credere che l’anonimato sia una forma di comunicazione con il fine di conoscere o scrutare l’altro senza volersi mettere in relazione.
Purtroppo, la possibilità di porre domande anonime ha anche facilitato gravi situazioni di aggressioni elettroniche e di cyberbullismo, che troppe volte sono terminate con il suicidio della persona attaccata. A questo proposito è fuorviante demonizzare i nuovi media, in quanto sarebbe controproducente diventassero il capro espiatorio per le problematiche adolescenziali. In questi casi estremi ci sono sicuramente problemi più complessi alla radice, che non dipendono dal social, il quale però, senza dubbio, ampia la portata di alcune dinamiche emotive.
Aspetto educativo
Una soluzione efficace al problema è la comunicazione in famiglia. I genitori devono cercare di trasmettere ai figli il valore delle relazioni sociali solide tra coetanei, incoraggiandoli ad intraprendere dialoghi sani all’interno degli ambienti che frequentano. In questo modo Ask potrà avere meno possibilità di sostituirsi a chiacchierate e nuove conoscenze, in quanto il figlio avrà imparato a rispondere alle sue curiosità non attraverso l’utilizzo dell’anonimato, ma attraverso un’autentica conoscenza.
Inoltre, i ragazzi devono essere informati su quanto il web possa amplificare ogni gesto. Lo stesso fenomeno del cyberbullismo è amplificato dal web, può assumere una tale ampiezza che il danno giustifica un richiamo all’intenzionalità anche quando il cyberbullo non ha la giusta consapevolezza delle enormi conseguenze che avrebbe potuto causare attraverso il social.
Un prerequisito indispensabile che deve avere un genitore o un educatore che voglia aiutare bambini e ragazzi a non cadere vittime del cyberbullismo all’interno di questo social, è quello di conoscere il social stesso e approfondire i motivi per cui sia così popolare e i possibili effetti negativi.
Conclusioni
In conclusione, consideriamo Ask.fm come un social network che permette all’adolescente di crearsi un’identità e di soddisfare i suoi bisogni di ammirazione e di riconoscimento. Inoltre, permette al giovane di utilizzare un nuovo modo di relazionarsi: l’anonimato, metodo comodo, ma molto pericoloso in quanto causa di forte cyberbullismo. Per evitare questo fenomeno, la famiglia dovrebbe trasmettere ai figli il valore delle relazioni e ogni adulto competente dovrebbe informare i ragazzi sull’enorme brutalità del fenomeno stesso.